Programma Mensile Aprile 2017

Aprile 2017 Scarica il File

Più ci saranno gocce d’acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza.

Carissima Comunità, 

           ritorno a visitare le vostre case per annunciarvi con gioia che Cristo ha vinto la morte ed è risorto. Di fronte a tanti problemi e difficoltà che assillano il cuore di molti sia sul piano spirituale che sociale, resta immutata in chi crede la speranza che il bene, la verità e la giustizia prevarranno sul male e su ogni altra ragione di scoraggiamento e di preoccupazione. Questo perché, se Cristo è veramente risorto, allora niente deve farci paura e il nostro presente e futuro non sono soltanto nelle nostre mani e in quelle cieche e spesso irrazionali della violenza o delle calamità naturali, che distruggono l’esistenza di persone e beni come avviene con i  terremoti o le guerre fratricide. Cristo immolato sulla croce è fonte di un amore che si offre fino al sacrificio di se stesso per rompere le barriere dell’inimicizia e delle divisioni causate del peccato ed aprire vie di vita, di condivisione e di pace. Egli è la nostra pace, perché ha distrutto il muro che divideva l’umanità da Dio e tra i popoli e le persone e ha fatto pace tra cielo e terra, pace nelle coscienze dell’umanità e tra coloro che si consideravano nemici. Lo ha fatto con il perdono e con l’obbedienza al Padre suo, di cui si è fidato sino alla fine. Cristo risorto distrugge anche tutti i nostri muri, che costruiamo a volte nelle nostre stesse case, quando una famiglia si divide o vive pesanti condizioni di vita, dovute a fattori esterni, come la mancanza di lavoro o di casa, o interni, come incomprensioni, litigi e contrasti tra adulti o tra questi e i giovani. Ma quanti altri muri sono tra noi e hanno bisogno di essere abbattuti, quando consideriamo un’altra persona diversa da noi per cittadinanza, religione o orientamento sessuale, culturale o sociale non degna di accoglienza, affetto, considerazione ed eventuale aiuto. Penso in questo momento a tanti rifugiati o a chi fa scelte giudicate sbagliate sotto il profilo morale o sociale, oppure a chi ha sbagliato e sta pagando in carcere con la pena dovuta per giustizia. Solo Cristo risorto può aiutarci ad abbattere tutti questi muri e a costruire invece ponti di  incontro, di dialogo e di pace. Questa è la via della risurrezione, che ogni uomo può percorrere grazie alla fede in Cristo. È la via del non lasciarsi mai vincere dal male, ma di vincerlo con il bene, confidando in Dio, che accoglie il sacrificio di se stessi per donare vita e amore perfino a chi è causa dello stesso male. Tutta la vicenda storica di Gesù di Nazareth, e sopratutto la sua passione e morte, lo rivelano, tanto che addirittura un centurione romano, pagano ma onesto e libero da condizionamenti di potere politico, dichiara di fronte alla morte del Signore in  croce: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio» (Mc 15,39). Lo fa perché ascolta le parole di   perdono e di fiducia in Dio, suo Padre, che quel condannato pronuncia prima di morire. Egli non recrimina verso chi lo ha accusato e condannato ingiustamente e reagisce con amore a chi, sotto la croce, lo insulta, lo schernisce e bestemmia: «Padre, perdona loro perché non  sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Lui, il centurione, non lo sa, ma con quelle parole e quel comportamento Gesù mette in pratica quanto ha predicato e insegnato ai suoi discepoli: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,42). Qui sta la forza del Crocifisso e la radice della sua risurrezione: l’amore vince l’odio con il perdono, l’amore è più forte del peccato e di ogni violenza e della stessa morte, l’amore crea un mondo nuovo dove chi è oppresso risulta alla lunga vincitore e non perdente e chi opprime resta privo di speranza e di vita per sempre. Concludo  questa semplice riflessione augurando a voi tutti una S. Pasqua. Pace a questa casa che mi ha accolto e a tutti coloro che la abitano.

Auguri di vero cuore, don Francesco.