4 Marzo 2017
«Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.»
INTRODUZIONE
C – Celebriamo oggi la I domenica di Quaresima. La purificazione del cuore passa necessariamente attraverso la “tentazione”. Gesù stesso è “condotto dallo Spirito” nel deserto per essere sottoposto alla “prova”: perciò la liturgia lo propone a chi intende seguirlo come “modello” di fedeltà. Anche per noi la Quaresima è tempo di verifica della nostra fedeltà nella risposta al progetto di Dio su di noi. Sperimentiamo infatti spesso la nostra infedeltà, e tuttavia in primo piano nel messaggio che ci viene dalla parola di Dio non sta il nostro multiforme egoismo, ma sempre la fedeltà di Dio che incoraggia al cambiamento e sostiene il nostro sforzo di fedeltà. Le tentazioni affrontate da Gesù sono descritte nel vangelo come un confronto tra la logica di Dio e la logica di questo mondo. In questo tempo particolare il Gruppo della Catechesi ci inviterà a vivere dei segni molto particolari e di coinvolgimento. Oggi, il secondo anno di comunione, presenta delle pietre per farci comprendere che dall’Eucarestia nasce sia la Comunità che la vera conversione ma se il nostro cuore rimarrà duro allora la Pasqua non avrà effetto. Alla fine della celebrazione riceveremo piccoli fioretti da vivere come impegno e aiuto alla conversione. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini presentiamo al Signore la sconfitta dell’indifferenza sociale sulla povertà.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G.- È lo Spirito stesso, disceso su di te, Gesù, all’inizio della tua missione, a condurti nel deserto, nel luogo della prova, della tentazione. Ti sei fatto uomo e non si è trattato semplicemente di un bagno di folla o di una passeggiata frettolosa. Sei come noi e, come noi, provi fame. È il segno di tutti i limiti della nostra vita: la fatica e la malattia, la sete e la solitudine. Cosa farai? Risolverai il problema servendoti del potere di fare miracoli? No, i miracoli sono per gli altri, non per te. E l’unico rimedio sarà la decisione di fare la volontà del Padre, fino in fondo! Ti sei fatto uomo e la tua missione è quella di manifestare l’amore di Dio, non di strabiliare con gesti clamorosi, non di suscitare un consenso strepitoso, non di sedurre, cancellando la libertà di accettare o rifiutare il tuo Vangelo. Ti fiderai di Dio senza chiedergli una passerella privilegiata: per questo andrai incontro anche all’umiliazione, all’insulto, allo scherno, alla morte di croce. Ti sei fatto uomo e sai bene che i potenti della terra dispongono di uomini e di mezzi a loro piacimento, ma proprio loro spesso finiscono per diventare schiavi del loro potere. Tu sarai il servo, non il padrone, colui che si dona, che si offre e non trattiene nulla per sé.