Programma Mensile Febbraio 2017

Febbraio 2017Scarica il File

“Il Cielo non prende niente senza ripagare smisuratamente”.

Carissimi,

                   mi appresto a scrivervi con tanti pensieri nel cuore e nella mente e parto dal fatto che questo 2017 è iniziato veramente male. Non c’è solo un cambiamento sociale, culturale e relazionale in atto ma anche uno sconvolgimento naturale che sembra annientarci con la sua naturalità. Le difficoltà le incontriamo tutti, ogni giorno. Qualche volta la prova che dobbiamo superare è più dura e più difficile, ci sembra proprio di non potercela fare… in quei momenti, dove l’uomo senza o lontano da Dio si annichilisce, chi invece vive un percorso di fede sa bene che bisogna confidare nel Signore, sa che in questo momento, quando il male ci attacca con tutta la sua forza per strapparci dalla mano del Signore, bisogna restare saldi come Abramo, come Ezechiele, come Maria, come Giovanni il discepolo amato. Dio non affida a nessuno un peso più grande di quello che è in grado di sopportare ma, soprattutto, Dio non vuole la sofferenza dell’uomo e per questo continuamente lo richiama perché rimembri le bellezze dell’essere condotto da Lui. Il credente riconosce la frattura esistente tra l’immagine di Dio e la realtà del mondo, perciò deve prendere sul serio la sofferenza. La fede non risolve automaticamente i problemi posti dal dolore, ma offre un particolare punto di vista nell’affrontarli; il pensiero biblico avvertì fin dall’inizio la necessità della “Teodicea” – come G. W. Leibniz avrebbe chiamato la necessità della giustificazione di Dio in un mondo pervaso dal Male – e lo vede nei capp. 2 e 3 della Genesi. Infatti nel cap. 2 presenta un mondo felice, una perfetta armonia tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e la donna, tra l’umanità e il   cosmo. Nel cap. 3 il mondo è contaminato dal peccato e dalla morte, dalla     prepotenza e dalla passione, dai dolori del parto e dalla fatica del lavoro, provocati dall’uomo che ha fatto un cattivo uso del divino dono della libertà ricevuto dal suo Creatore, ma ci viene insegnato che non era quello il mondo voluto da Dio. All’origine del cataclisma cosmico che ha alterato il disegno benefico del Creatore c’è il peccato dell’uomo, dalle cui innumerevoli radici è sgorgato il   dolore, ma il Male non è un tragico destino cui l’umanità debba rassegnarsi. La sofferenza diventa un’esperienza vivificante, una sorta di “pedagogia divina”  perché Dio dal Male può far derivare anche il Bene: è quello che dice Giuseppe ai suoi fratelli: “Se voi avete pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera” (Gn 50, 20). Nei momenti più dolorosi, quando tutto ci sembra perduto, socchiudiamo per un istante gli occhi e liberiamoci, per quanto possibile, di ogni pensiero, consegnandoli nelle mani del Signore. Lui è sempre qui, accanto a noi, anche nel dolore, anche nella disperazione, anche quando ci sembra di essere soli, contro tutto e contro tutti, il Signore è al nostro fianco e ci dice:“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Questa la frase che mi rasserena e mi ricorda che la disperazione è il più grande tranello del Demonio. L’essere lontano da Lui ci rannicchia nei nostri limiti e ci porta a colpevolizzare sempre gli altri, o l’Altro per ciò che è consequenziale alle nostre scelte. Anche la presenza della reliquia di S. Giovanni Paolo II tra noi, alla luce della Parola, ha contribuito ad esorcizzare le nostre paure e ad aprire il cuore a Dio. Continuiamo con questo stile, non indietreggiamo e cerchiamo di fidarci maggiormente dell’amore misericordioso di Dio. Lasciamoci contagiare dalla speranza, dall’amore e dal futuro che è Dio per noi e per tutti. Buon cammino a tutti vostro,

 don Francesco – parroco.