Veglia e Celebrazione Eucaristica nella Notte di Natale – Anno A

Sabato 24 Dicembre  2016

«Un angelo del Signore si presentò ai pastori e la gloria del Signore li avvolse di luce.»

INTRODUZIONE
C – Fratelli e sorelle carissimi, nel cuore della notte ci siamo riuniti per celebrare la nascita del nostro Salvatore. Nella Liturgia noi riviviamo ogni anno questo mistero di grazia perché possiamo rinascere anche noi, accogliendo il Verbo di Dio che si fa nostro compagno di viaggio e facendoci suoi portatori nel mondo che sembra aver smarrito ogni speranza. Forse il nostro cuore non è così ben disposto, come dovrebbe, ad accogliere e vivere la gioia del Signore che viene; tuttavia, disponiamoci nel silenzio e nel raccoglimento ad accoglierlo: egli non mancherà di donarci la pace del cuore, perché anche noi ci uniamo al coro degli angeli, all’esultanza di Maria, di Giuseppe e dei pastori, contemplando in questa notte la Luce che dissipa ogni tenebra della storia. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Come i pastori, portiamo al Signore, assieme al pane, al vino, al cesto di solidarietà e alle offerte raccolte nei cestini la nostra libertà e il nostro impegno, che si concretizzano anche nell’offerta per le situazioni di povertà della nostra Comunità parrocchiale.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Sei arrivato in questo mondo, Gesù, in mezzo ai disagi del censimento, deciso dai grandi del tempo per esibire il loro potere. Sei entrato in questa storia mescolato alla folla dei sudditi, costretti ad obbedire. Eppure tu sei l’unico che può cambiare la condizione degli uomini perché, disarmato e fragile, vieni a noi solo per donare amore. Sei venuto in mezzo a noi in mezzo alle ristrettezze: non c’è posto per te nell’alloggio e tua culla è una mangiatoia. Condividi fin dall’inizio la penuria dei poveri perché sono loro i primi destinatari del tuo annuncio di gioia. Eppure solo la speranza che tu hai acceso è destinata a sfidare i secoli e a suscitare l’eroismo della carità. Di te non parlano le cronache dell’epoca perché non sei sbarcato nei palazzi dei potenti, né hai attirato l’attenzione di quelli che contano. La tua nascita sarebbe stata ignorata da tutti se gli angeli non l’avessero fatta conoscere ai pastori di Betlemme. Eppure, a distanza di duemila anni, quella buona notizia è ritenuta sicura ed attuale.