Commento alla XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Domenica 2 Ottobre 2016
«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso…»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XXVII Domenica del Tempo Ordinario. Dove stia la forza della fede cristiana lo dice in modo sintetico e chiaro un documento del magistero della chiesa: «La fede è virtù, atteggiamento abituale dell’anima, inclinazione permanente a giudicare e ad agire secondo il pensiero di Cristo con spontaneità e vigore» (RdC52). Intesa come dono di Dio, la fede è anche principio di conoscenza, una guida a leggere la realtà dal punto di vista di Dio. Perciò il cristiano trova nella sua adesione di fede a Gesù il Cristo la forza per discernere ciò che è bene e ciò che è male, la forza per una critica costruttiva nei confronti di qualsiasi ideologia, la forza per liberarsi da ogni forma di idolatria. In questo senso ci conferma la prima lettera di Giovanni : «Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede» (1 Gv 5,4). Riscoprirci ogni giorno come servi inutili, secondo l’esortazione del Vangelo di oggi, è la condizione per vivere autenticamente la propria fede, riconoscendo che la salvezza non è una nostra conquista, ma solo grazia di Dio. La fede vera richiede dunque l’umiltà del cuore, la rinuncia all’orgoglio dell’autosufficienza, un rischio con cui i cristiani devono oggi sempre fare i conti. Credere è affidarsi a Dio. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i cani e di non parlare durante il rito.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la nostra capacità di andare oltre le parole e di crescere realmente nella vera fede.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Ne basta veramente poca di fede, Gesù, per produrre effetti straordinari! Se crediamo in te e ci lasciamo guidare dalla tua Parola veniamo liberati da tante paure, da tante incertezze e reticenze
e lasciamo che lo Spirito operi la nostra trasformazione. Basta un granello di fede, Gesù, e la realtà assume un aspetto diverso: affrontiamo fatiche ed ostacoli con la leggerezza del discepolo che sa di essere utile, ma senza cercare gratificazioni, senza attendersi riconoscimenti. Basta una dose minima di fede per far sgorgare la fraternità ed abbattere muri e steccati, innalzati dai sospetti e dai pregiudizi, per far tendere la mano a coloro che si dichiaravano nemici e ritrovare la strada della riconciliazione.. Ma cos’è dunque questa fede che produce effetti miracolosi e perché ne siamo così sprovvisti? Tu lo sai, Gesù, siamo troppo affannati a difendere noi stessi e quello che possediamo e diventiamo così una parete impermeabile alla forza della tua Parola. Liberaci, allora, da questo individualismo che ci condanna alla sterilità e apri la nostra esistenza all’audacia benefica della fiducia.