Commento alla XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Domenica 11 Settembre 2016

 «Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non cerca finché non la trova?»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXIV Domenica del Tempo Ordinario. Gesù ci ha rivelato un Dio dalle braccia aperte: un Dio che è amore e misericordia, dimensioni che la nostra società, nella sua confusione di valori, sembra sottovalutare o sostituire con differenti surrogati, ma che rimangono esperienze di cui essa ha grande e vitale bisogno. Sentirci amati singolarmente, in modo incondizionato, è l’esperienza che nessun progresso tecnologico né le conoscenze scientifiche e neppure l’economia del superfluo possono dare. Se riusciamo ad accorgerci che Dio ci ama in questo modo, allora forse potremo anche avvertire che la lontananza da lui e l’indifferenza verso gli altri che ne deriva significano perdere il nostro tempo, perdere veramente la nostra vita. Le parabole che costituiscono il Vangelo oggi, se ascoltate col cuore e riferite attivamente alla nostra esistenza, potrebbero produrre una vera conversione: la casa di Dio è per noi uno spazio sicuro e salvifico, in essa possiamo ritrovare un Padre accogliente e noi stessi. Esse sono allo stesso tempo un corale invito alla gioia, una testimonianza che Dio vuole solo il nostro bene e non pone limiti alla sua pazienza e alla sua sollecitudine nei nostri confronti. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la forza di non subire per sempre i fallimenti.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Abituati a tener conto delle percentuali,a ragionare sui dati e sui numeri,abbiamo finito col ritenere giustificati tanti meccanismi di emarginazione. Così gli esclusi dal lavoro, quelli che non ce la fanno a tenere il passo in un sistema sempre più esigente, quelli che non se la sentono di adottare leggi ferree e spietate dalle conseguenze dolorose, tutti questi vengono catalogati come una necessaria “perdita fisiologica”. No, Gesù, tu ce lo dici con chiarezza, per il Padre tuo non esistono gli scarti da abbandonare al proprio destino perché ai suoi occhi noi non siamo una massa dai contorni indistinti: ognuno di noi è prezioso e trova un posto nel suo cuore… anche quando ha sbagliato, anche quando si è allontanato volutamente dal gregge, anche quando se ne è andato in malo modo, sbattendo la porta, anche quando si è mostrato ingrato e pronto a ferire… Non c’è colpa così grave che trattenga il Padre tuo dal cercarci con amore sul percorso dei nostri smarrimenti, sulle strade dell’infedeltà. E grande è la sua gioia quando ci abbandoniamo al suo abbraccio di misericordia. Signore ti ringraziamo anche per il dono di don Ciro, don Christian, don Ennio e don Andrea quatto nuovi sacerdoti per la nostra Chiesa diocesana. Ti affidiamo il loro Si perché crescano sempre in santità e coerenza. Ti preghiamo anche perchè sull’esempio di Maria nostra madre ci siano sempre più vocazioni alla vita consacrata  sia nella nostra Comunità parrocchiale sia in Diocesi. Amen.