«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XIX domenica del tempo ordinario. La vita cristiana è sempre esistenza sotto il segno della venuta del Signore. L’attesa di chi ci viene incontro per salvarci è l’atteggiamento che deve caratterizzare tutta l’esistenza del cristiano: l’attesa dell’incontro con il Signore assume un carattere di decisività, che comporta sensibilità per Dio, per le persone che chiedono aiuto, e in tutte le relazioni che costruiamo. Il contrario sono indifferenza e inerzia, la fuga dalle proprie responsabilità. La vita quotidiana può incontrare molte tentazioni che addormentano lo spirito: la dissipazione, il divertimento, la centralità delle cose da fare, gli interessi… possono creare disattenzione e pigrizia spirituale. Gesù richiama all’essenziale della vita “spirituale”: non perdere di vista nel quotidiano l’attenzione a Dio e ai fratelli. Nel vangelo ci pone di nuovo di fronte ai beni di questo mondo e alle nostre scelte di fondo: per chi crede Dio è sempre “colui che viene”, colui che va atteso e per il quale occorre essere sempre pronti: le parabole ci parlano di questa prontezza. Se nella vita c’è Dio al primo posto, tutto il resto diventa allora non il fine, ma un semplice mezzo. Le immagini delle vesti cinte ai fianchi e delle lampade accese richiamano l’esperienza dell’esodo. Come sempre invitiamo alla partecipazione attiva ricordando di spegnere i cellulari e di non parlare durante tutta la celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino e il cesto di solidarietà offriamo al Signore la nostra capacità di compenetrarci nelle difficoltà altrui aiutandoli concretamente.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Chi crede in te, Gesù, e accoglie la tua parola, non può considerarti come una delle tante opportunità o come una sorta di polizza di assicurazione da tirar fuori in caso di sinistro. La sua esistenza rimane trasformata tanto da non poter più vivere come prima. Chi ha deciso di seguirti ha compiuto una scelta che cambia tutte le sue coordinate: il suo rapporto con il tempo, con il lavoro e con i beni di questo mondo, i suoi legami affettivi e il suo impegno sociale. Tutto ormai rientra dentro un’attesa che ispira ogni decisione e ogni comportamento. È l’attesa del pellegrino, pronto a partire per un’altra meta, come un nomade che arrotola senza rimpianto la sua tenda e si mette in viaggio verso altri pascoli. È l’attesa di chi è pronto a disfarsi di ogni cosa pur di trovare il vero tesoro, che giustifica qualsiasi sacrificio. È l’attesa di chi veglia, con il cuore desto e lo sguardo vigilante per non mancare l’appuntamento. È l’attesa di chi arde di speranza e di chi si è lasciato accendere dal tuo amore: l’anima si rallegra di ogni brandello di luce, di ogni scintilla di fraternità e di giustizia che rischiarano la notta: il giorno è ormai vicino!