Domenica 8 Maggio 2016
«Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo…»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore al cielo. La celebrazione liturgica ci parla di pienezza e ci prospetta il “compimento” della nostra esistenza in Cristo. Con le parole di Leone Magno: «L’ascensione del Cristo significa anche elevazione per noi, e là dove è giunta in anticipo la gloria del capo, è come un invito alla speranza del corpo: per questo dobbiamo giustamente esultare, e piamente ringraziando rallegrarci. Oggi non solo abbiamo ricevuto la conferma di possedere il paradiso, ma siamo penetrati con il Cristo nell’altezza dei cieli». I ragazzi del secondo anno in preparazione al sacramento della Confermazione riceveranno la pergamena delle Beatitudini. Queste sono state affidate da Gesù ai suoi discepoli e quindi a noi Chiesa per comprendere che la vita deve essere vissuta secondo una logica diversa dal male. Oggi vogliamo anche pregare per tutte le mamme viventi e non perché questo dono straordinario sia sempre più apprezzato, rispettato e custodito da una famiglia fondata su valori solidi e una fede autentica. Come sempre ricordiamo di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa, di non parlare durante la celebrazione e di partecipare alla preghiera con fede e ardore.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo a Dio la nostra capacità di essere Chiesa che cresce nella misericordia e nell’amore.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – La gioia dei tuoi discepoli, quel giorno, è la nostra stessa gioia in questa festa che ci fa contemplare un compimento e ci mette davanti alla nostra missione. Tu non ci hai abbandonato, ma ora sei vicino ad ognuno di noi e puoi raggiungere tutti gli uomini con una presenza nuova, viva ed efficace, anche se non si impone, ma attende la risposta della fede. È vero, solo uno sguardo di fede riesce a cogliere ciò che può sfuggire a chi è disattento o disinteressato. Così a molti il tuo vangelo può sembrare solo un libro antico di grande saggezza e profondità, ma per noi sei tu stesso che ci parli quando la tua parola viene proclamata. E per tanti è solo un pezzetto di pane quello che viene deposto nella nostra mano, ma per noi è il tuo stesso corpo, spezzato per la vita del mondo, offerto per la nostra salvezza, cibo di vita eterna che guarisce e mette in comunione con te. Ed anche tutti i poveri che incontriamo per i più sono persone in cerca di denaro, un intralcio al loro percorso, ma per noi sei tu stesso che ci visiti e domandi pane, lavoro, una casa, un soccorso. Decisamente, Signore Gesù, tutto cambia se guardiamo alla realtà con un cuore nuovo ed uno sguardo limpido. Cari giovani oggi la nostra Comunità in cammino vi consegna ufficialmente la pergamena con le Beatitudini. Ci fa sempre molto bene leggere e meditare le Beatitudini! Gesù le ha proclamate nella sua prima grande predicazione, sulla riva del lago di Galilea. C’era tanta folla e Lui salì sulla collina, per ammaestrare i suoi discepoli. Nel proclamarle Egli ci invita a seguirlo, a percorrere con Lui la via dell’amore, la sola che conduce alla vita eterna. Non è una strada facile, ma il Signore ci assicura la sua grazia e non ci lascia mai soli. A voi ora il coraggio e il desiderio di affidarvi e fidarvi di questa logica del concreto amore.