“Fidatevi di Maria… Affidatevi a Maria”.
Carissima Comunità,
il Giubileo Straordinario che stiamo vivendo continua il suo annuncio dell’Amore Misericordioso di Dio innestandosi nel mese dedicato alla Vergine Maria. Maggio è particolare per tutta la Chiesa e per noi Comunità parrocchiale assume un valore ancora maggiore. Infatti, come ben risaputo da tutti, la nostra chiesa non solo richiama lo spazio che Dio ha scelto per incontrare il suo popolo ma è anche un Santuario mariano. Il santuario mariano non richiama soltanto la nostra divina origine presso il Signore, ricorda pure che la presenza di Dio nella vita del cristiano e della Chiesa si realizza attraverso Maria, in quanto, oltre ad essere ripiena di grazia, è pure la Madre di Gesù e di ciascuno di noi che siamo membra del Corpo mistico di Cristo. Mi domando quale risonanza questa verità possa ancora suscitare in noi, tanto vi siamo abituati oppure a volte completamente indifferenti. Sempre più spesso mi viene evidenziato come ormai si viva una religiosità spicciola e non una fede donata, custodita e alimentata. Non è possibile che si sfrutti ciò che il Cristo ci ha guadagnato a costo della sua vita sulla croce solo perché i costumi sociali ci portano a vivere tutto ciò. Pertanto il mese mariano può, se vissuto bene e nell’ottica del Cristo Risorto, aiutarci nello scrollarci da dosso questa apatia spirituale. Il nostro santuario mariano va dunque visto come la casa della Madre, la tappa di riposo nella lunga strada che porta a Cristo; come il luogo dove si riprende contatto con le grandi ricchezze che Gesù ha donato e affidato alla Chiesa, in particolare nei Sacramenti, segni efficaci della grazia e della misericordia divina; come il luogo dove si esprime e si vive la carità verso i sofferenti, i deboli, gli infermi; un “cenacolo” dove tutti, come gli Apostoli riuniti in attesa della Pentecoste, si possono immergere nella preghiera intensa con Maria la Madre di Gesù. Nella nostra chiesa santuario, dunque, il popolo cristiano impara ad essere la Chiesa del Magnificat. Chi vi entra avverte che Dio è all’opera nella vicenda umana; che, nonostante le tenebre, c’è l’alba del tempo che deve venire: il Regno di Dio è già presente e vuole entrare sempre più nel cuore di ogni uomo attraverso i sacramenti del Perdono e dell’Eucaristia. Qui si può, con più intensità, sperimentare la gioia della conversione e della comunione con Cristo, quella che Zaccheo provò quando accolse Gesù in casa sua. Tutta questa ricchezza ed effusione di grazia e di doni, avviene per mezzo di Maria, in quanto Madre e Mediatrice. Chi entra nella nostra chiesa cerca innanzitutto il volto di Maria per contemplare gli “occhi misericordiosi” su quel “volto benedetto”. Potrebbe sembrare un comportamento irriverente, senza dubbio poco teologico, considerato che il primo atto di fede e di adorazione dev’essere per l’Eucaristia riposta nel tabernacolo al centro del nostro bellissimo altare. Rimane pur vero che a Gesù si arriva per mezzo di Maria: Per Mariam ad Jesum. La nostra icona, dai tratti dell’Oriente cristiano, richiama la Vergine Odighitria, cioè “che indica la Via” (Cristo). In questa immagine lo sguardo della Madonna è rivolto verso il fedele che la guarda e al quale, con una mano Ella indica il Figlio, unica via della salvezza e della consolazione. Lasciamoci, quindi, guidare dagli occhi e dalla mano materna di Maria che nel nostro Santuario non smette di vegliare su di noi e le nostre famiglie. Il Giubileo indetto dalla Chiesa, il mese di preghiera intenso che vivremo anche grazie alla Peregrinatio Mariae, la celebrazione dell’Eucarestia sempre più bella e carica del nostro vissuto, i Sacramenti celebrati per desiderio e non per convenzione ci portino a quell’intima presenza di Dio vivo, presente e operante in tutti noi. don Francesco – parroco.