Commento alla VI Domenicadi Pasqua – Anno C

Domenica 1 Maggio 2016

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola…»

 

INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la VI Domenica di Pasqua. Sentiamo tutti l’esigenza di uscire dai formalismi religiosi per vivere una fede autentica , che ci faccia sentire “a casa” nella relazione con Dio. Un messaggio, questo, per tutti i credenti, e in particolare per coloro che il linguaggio ecclesiale chiama “i laici”: «…i laici, essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti per produrre frutti dello Spirito sempre più abbondanti. Tutte infatti le loro attività, preghiere e iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero… e anche le molestie della vita, se sono sopportate con pazienza, diventano offerte spirituali gradite a Dio attraverso Gesù Cristo». Come sempre ricordiamo di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa, di non parlare durante la celebrazione e di partecipare alla preghiera con fede e ardore.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo a Dio il nostro essere chiesa in cammino e comunità aperta all’amore di Dio.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – No, non si tratta di un sentimento piuttosto evanescente e indistinto, né di sensazioni intense affidate a momenti del tutto particolari. L’amore di cui tu ci parli, Gesù, ha un punto di riferimento preciso e concreto: la tua Parola, quella Parola che incontriamo nei vangeli, Parola che guarisce e tuttavia è esigente, liberatrice ma anche scomoda, misericordiosa senza essere accomodante. Con essa noi abbiamo una guida sicura per dimostrarti il nostro amore nella trama delle vicende quotidiane, nel tessuto della nostra esistenza. Attraverso di essa tu ci dài la possibilità di affrontare il male, senza paura, e di costruire la pace e la giustizia con la tenacia dei miti e dei sognatori. Grazie ad essa noi conosciamo le tue vie e non ci lasciamo sedurre da proposte seducenti, ma senza futuro. Quando questo accade, noi sperimentiamo una comunione profonda con te e il Padre, e proviamo la gioia di vivere un’esistenza nuova, nello Spirito. Allora tu non sei più distante, lontano, inarrivabile, ma vicino, vicinissimo, al punto che ci sentiamo abitati da te e dal Padre, da una pace che resiste ad ogni difficoltà e ad ogni paura.