6 Marzo 2016
“Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro”
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la IV domenica di Quaresima detta anche della Letizia infatti la casula è di colore rosaceo. Siamo accolti da Dio, può essere il tema centrale della liturgia odierna. La riconciliazione che Dio ci offre rappresenta una nuova continua creazione. Alla base di questo processo di rinascita non ci stanno le nostre opere, le conquiste dell’intelligenza o efficienza, ma l’iniziativa gratuita di Dio,che instaura nel nostro mondo, nella nostra storia quotidiana, una situazione di pace, di ripresa continua dell’alleanza. La Parola di oggi ci parla di nuovo inizio,di perdono e di festa. Di questo dono di Dio siamo allo stesso tempo destinatari e ambasciatori. Chiamati, in quanto cristiani, a portare nel mondo quella energia che agitava Gesù e che continua ad operare anche in noi, nonostante le nostre incoerenze . Con il segno quaresimale realizzato dalla Catechesi i ragazzi del secondo anno della Comunione e del primo anno cresima ci aiuteranno a comprendere che Misericordia è Perdono. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa (occupando tutti i posti disponibili) e la coerenza di partecipare alla preghiera senza distrarsi e distrarre parlando di altro.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Presentiamo al Signore il pane, il vino, i segni della nostra carità verso i più bisognosi e le offerte che raccogliamo nei cestini perché l’accoglienza e l’offerta siano i capo saldi della vita.
RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Se la prendiamo nella sua interezza, questa parabola non è affatto facile da accettare, Signore Gesù. È vero: c’è un messaggio consolante che ci invita a tornare alla casa del Padre anche quando siamo stati ridotti in stati pietosi. In effetti in questo padre così strano, buono fino all’eccesso, tu hai rivelato il volto del Padre tuo. E hai distrutto ogni maschera che lo deturpa, riducendolo ad un giudice esigente ed inflessibile, ad un ragioniere rigoroso e preciso dei nostri meriti e delle nostre colpe. Manon c’è solo questo nel racconto di oggi. E tu l’hai inventato proprio perché ci mettiamo nei panni del fratello maggiore. Si, tu vuoi obbligare a cambiare atteggiamento ed è questa la parte più dura che non riusciamo ad accettare. Noi, che sappiamo di aver bisogno sette volte al giorno della tua misericordia, non siamo disposti a fare sconti al nostro fratello che ha sbagliato. E quando tu affermi che dobbiamo rallegrarci per il suo ritorno a casa e alla vita, ci sembra che tu sia terribilmente ingiusto. Cambia, dunque, Signore Gesù, questo cuore duro di pietra, ostinatamente chiuso e pronto a giudicare e donaci un cuore nuovo, un cuore di figli, tenero con i fratelli, proprio come il tuo . Continuiamo il nostro cammino Quaresimale che domenica dopo domenica ci fa scoprire un lato nuovo della Misericordia, e ci porta dritti alla gioia della Risurrezione. Abbiamo iniziato dicendo che misericordia è Luce, per proseguire la seconda domenica dicendo che è anche Preghiera, mentre domenica scorsa abbiamo rispolverato il grande dono della Pazienza. Oggi, con l’aiuto delle parole del Vangelo, diciamo che Misericordia è Perdono. La parabola che troviamo oggi nel vangelo è quella del Padre Misericordioso, e cosa, meglio di essa, ci insegna a perdonare le offese ricevute. La misericordia è la caratteristica del Padre più inattesa e sorprendente che ci viene rivelata da Gesù. Egli ci invita anche a essere misericordiosi come il Padre e a perdonare i nostri debitori nella stessa misura con cui egli perdona le nostre colpe.