25 Marzo 2016
“I soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturano Gesù e lo legarono…”
INTRODUZIONE
G – «Tutto è compiuto!». La Passione di Cristo è il punto di convergenza di tutta la sua vita, Gesù l’ha chiamata: la sua “ora”, il suo “battesimo”. L’ha scelta liberamente in obbedienza al Padre e per amore degli uomini. Oggi, Venerdì Santo, noi tutti che apparteniamo al popolo sacerdotale della nuova ed eterna Alleanza, con raccoglimento pieno di venerazione, fissiamo gli occhi sulla Croce. Davanti a Gesù che muore in croce per noi non resta che il silenzio. Un silenzio che ci aiuti a riconoscere il nostro peccato, ma anche il dono della salvezza che Dio ha operato in Cristo Gesù. I tre momenti della Liturgia che ci apprestiamo a celebrare (la proclamazione della Passione, l’ostensione della Croce e la distribuzione dell’Eucaristia che stanotte abbiamo adorato) esprimono il massimo della sobrietà, perché i nostri occhi possano contemplare in pienezza l’essenziale dono di amore di Cristo sulla croce per la salvezza di tutti gli uomini di ogni tempo. Don Francesco questa sera compirà un altro gesto molto antico e di profondo significato spirituale. Entrerà e vivrà tutta l’azione liturgica scalzo, senza scarpe per offrire al Signore la sua partecipazione per i tantissimi che in questi giorni si sono accostati alla Confessione affinchè questo non resti solo un semplice episodio ma realmente la volontà alla conversione in previsione della S. Pasqua. Insieme ai ministri, che silenziosamente e al buio si porteranno davanti all’altare, oggi messo a nudo, prostriamoci in silenzio e con profonda umiltà, riconoscendoci impotenti davanti al peccato, causa di morte. Lasciamo che il nostro cuore si apra a Colui che ci ha amato fino in fondo, “spezzando” la sua vita per noi! Partecipiamo attivamente, con raccoglimento, spegniamo i cellulari e viviamo i tre momenti di questo giorno santo.
PREGHIERA UNIVERSALE
G – Volgendo lo sguardo al Cristo, inchiodato alla croce, sappiamo che il Padre ha rimesso ogni potere nelle mani del Figlio, perché solo chi ama ha diritto di regnare. Nell’ora in cui il Cristo ha steso le braccia sulla croce, nell’ora in cui il cuore trafitto lascia scorrere la tenerezza di Dio, siamo invitati a presentare al Padre, nella preghiera, le necessità di tutti gli uomini
OSTENSIONE DELLA CROCE
G – Accogliamo, adesso, e adoriamo la Croce alla quale è stato appeso il Salvatore del mondo. Viene “svelata”, presentata ai nostri sguardi perché appaia quello che era e quello che è diventata, perché ci parli di morte e di umiliazione, ma soprattutto di salvezza e di vita. Di fronte a questo strumento di condanna, divenuto per Cristo strumento di redenzione per tutti, non possiamo che adorare Dio, che con i suoi misteri insondabili cambia il dolore da maledizione e condanna in ricchezza salvifica.
RINGRAZIAMENTO
Tu vai incontro alla morte perche questa sarà il compimento di tutta la tua missione. Non l’hai cercata a tutti i costi, ma non l’hai neppure evitata: l’hai messa in conto come un passaggio doloroso e difficile, che avrebbe autenticato il tuo amore per l’umanità. Cosi ora nessuno può dire di strapparti la vita perche sei tu che la offri cosi come l’hai spezzata giorno dopo giorno, senza limiti, senza misurare tempo ed energie, a favore dei piccoli e dei poveri, dei peccatori e di quelli segnati a dito per il loro passato poco encomiabile, per le loro scelte contrarie alla legge, per la loro condizione disonorevole. Si, non ti sei mai tirato indietro: hai affrontato a viso aperto le trappole predisposte dai tuoi nemici, hai detto la verità anche quando sapevi che l’avresti pagata a caro prezzo. Ora si tratta di portare a compimento quello che e cominciato con la tua incarnazione. Ora si tratta di mostrare fino a che punto sei disposto ad affrontare una violenza ingiusta, un’ingratitudine che non ha giustificazione, un odio che ti vuole distruggere e annientare. Sulla croce, quando arriva la morte, tu l’affronti con fiducia, senza temerla, perche il Padre non ti lascerà nelle sue mani.