Commento alla II Domenica di Quaresima – Anno C

21 Febbraio 2016

“Pietro e i suoi compagni… videro la gloria e i due uomini che stavano con lui.”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la II domenica di Quaresima. L’esperienza della trasfigurazione, con cui ci mette a confronto la liturgia, ci parla della gloria di Dio che si riflette nella persona di Gesù. Essa ci mostra la centralità di Gesù nella vita cristiana delle Comunità e dei singoli credenti, poiché la gloria di Gesù fa riflettere i suoi benefici su quanti lo incontrano: secondo la concezione dell’evangelista Luca, infatti, questa gloria che si manifesta sul volto trasfigurato di Gesù illumina il suo essere Figlio, ma allo stesso tempo fa valere la stessa identità sul volto di ogni figlio dell’uomo. Da questa esperienza comprendiamo che cosa significhi per noi essere a sua immagine e somiglianza. Con il segno quaresimale realizzato dalla Catechesi i ragazzi del terzo anno della Cresima ci aiuteranno a comprendere che Misericordia è Preghiera. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa (occupando tutti i posti disponibili) e la coerenza di partecipare alla preghiera senza distrarsi e distrarre parlando di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Presentiamo al Signore il pane, il vino, i segni della nostra carità verso i più bisognosi e le offerte che raccogliamo nei cestini perché la Misericordia sia il nostro metro di giudizio e aiuto.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – C’è un esodo, una Pasqua che ti attende e tu, Gesù, offri ai tre discepoli la possibilità di affrontare i momenti difficili a cui vanno incontro. Ecco perché sul monte essi vedono la bellezza singolare e sfolgorante, la luce radiosa del Figlio di Dio. Dovranno ricordarsene quando il tuo volto sarà il volto tumefatto e ferito del condannato alla morte di croce, quando sarà rigato di sudore e di sangue. Ecco perché sul monte appaiono Mosè ed Elia: gli avvenimenti sconvolgenti della tua passione e morte non dovranno coglierli di sorpresa. C’è una storia di salvezza che va verso il suo compimento, anche se il passaggio doloroso sembrerà del tutto sconvolgente, anche se tutto sembrerà crollare al momento della tua morte. Ecco perché dalla nube arriva la voce del Padre che invita ad ascoltarti: le tue parole sono preziose perché guidano ad affrontare il dramma del tuo esodo,ma anche il passaggio stretto che attende ognuno di noi. Perché ognuno giungerà alla risurrezione solo passando per la collina del Calvario. Continuiamo il nostro cammino Quaresimale scoprendo un’altra faccia della Misericordia. La scorsa domenica abbiamo inteso la Misericordia come Luce per il nostro cammino, oggi, dagli insegnamenti che abbiamo ascoltato dalla lettura del Vangelo, apprendiamo che Misericordia è Preghiera. Nella Trasfigurazione Gesù ci insegna innanzitutto a pregare, a quanto la preghiera deve essere importante e al centro della nostra vita. Egli ci insegna a farlo per lodare Dio di ciò che abbiamo e per invocare il suo aiuto prima di prove importanti della nostra vita. Ci suggerisce pienamente ciò che è anche citato nelle opere di Misericordia Spirituale: Pregare Dio per i vivi e per i morti. Pregare per i nostri familiari, i nostri amici, pregare per la pace, pregare anche per i defunti è un grande atto di Misericordia.