Commento alla III Domenica di Avvento – Anno C

13 Dicembre 2015
Festa di S. Lucia V. M.

Le folle interrogavano Giovanni dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo la III domenica di Avvento. L’esperienza della salvezza, quando diventa nella fede consapevolezza, può dare gioia autentica, in quanto tutta l’esistenza assume allora un significato nuovo,riconoscendo nella presenza di Dio ciò che è davvero importante, anzi essenziale. Chi si appoggia sulla forza del Signore gode della pienezza della vita, sperimenta il superamento di paure e delusioni, trova coraggio nelle difficoltà. Il Vangelo ci presenta l’esigenza della conversione riassunta come esigenza di carità esprimendo la vera natura dei comandamenti. Nelle letture vedremo come la vera gioia può nascere solo dalla convinzione dell’essere salvati da Dio e come avere una vita nuova significa vivere sempre sotto lo sguardo del Signore. Questa domenica sull’albero della vita insieme ai fiori colorati ci accompagneranno nella nostra riflessione sulle opere di misericordia i ragazzi del 3 anno di Comunione con il fiore rosa ci invitano a comprendere che misericordia è Accoglienza pertanto accogliere i forestieri e vestire gli ignudi è soprattutto una gioia per noi e non di certo un problema da risolvere. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa (occupando tutti i posti disponibili) e la coerenza di partecipare alla preghiera senza distrarsi e distrarre parlando di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Presentiamo al Signore il pane, il vino, i segni della nostra carità verso i più bisognosi e le offerte che raccogliamo nei cestini perché la vera gioia possa nascere nei cuori di tutti gli uomini.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Siamo sempre pronti, Gesù, a chiederti di percorrere strade che noi abbiamo tracciato, a legarti a doppio filo con i nostri limitati progetti di felicità e di benessere, di salute e di prosperità. E ci dimentichiamo di chiederti che cosa vuoi che facciamo, dove dobbiamo investire le nostre risorse e il nostro tempo. Le folle che vanno dal Battista danno voce a questo interrogativo: Maestro, che cosa dobbiamo fare? E la risposta è ancora tremendamente attuale. No, nessuno ci chiede atti di eroismo e scelte impossibili. Attraverso il profeta tu, Gesù, ci additi una via a portata di mano. È il percorso della fraternità che ci rende solidali con quelli che mancano del necessario, un tetto, cibo e vestiti. È il sentiero della giustizia che passa attraverso il rispetto delle leggi che regolano la convivenza civile e ci tiene lontani dai compromessi e dalla corruzione che sporcano la nostra società. È l’itinerario che prevede la rinuncia ad ogni sopraffazione, ad approfittare del potere e del proprio ruolo. Questa domenica siamo invitati a riflettere sulle opere di misericordia Vestire gli Ignudi e accogliere i Forestieri. La persona nuda è sia quella che non ha vestiti per il corpo, ma anche quella che non ha più dignità o non conta nulla. Vestire gli ignudi quindi significa dare dignità di uomo e figlio di Dio. Spesso i forestieri non sono solo coloro che hanno bisogno di un alloggio ma anche coloro che nessuno ama, desidera e cerca. Ospitarlo vuol dire rivestirlo della nostra carità e della nostra accoglienza. Il giubileo della misericordia ci aiuti a non essere più isole felici dei propri beni e nicchie di prosopopee bensì, con il Natale alle porte, ciascuno si senta parte di quel popolo santo in cammino verso la vera gioia in comunione con tutti.