“La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale”.
Carissimi amici,
con il mese di maggio abbiamo nuovamente varie occasioni per condividere spazio e tempo con il nostro Signore Gesù. Il tempo pasquale scorre velocemente e noi, ogni domenica, ripartiamo da quella novità, Gesù il Signore della Vita, per rendere vero tutto il nostro presente e futuro. Dio, nell’umiliazione del suo Figlio ha risollevato il mondo dalla sua caduta, e ci dona la santa gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna. Egli che ha ristabilito il primato del suo amore attende che ciascuno di noi corrisponda, senza mezze misure, al suo programma di salvezza. Intorno a noi ci sono tanti motivi per disperare ma con il suo aiuto sarà la disperazione stessa a fuggire. Purtroppo non sempre riusciamo in questo atto di affidamento e invece di dare testimonianza alla Verità preferiamo fare di testa nostra. Maria è il modello da seguire è l’Arca attraverso cui ci giunge ancora più concretamente il nostro Redentore. Come famiglia delle famiglie riuniamoci la sera per pregare insieme, per fare esperienza dell’Eucarestia e offrire al male la certezza che con noi non vincerà più perché noi siamo e vogliamo essere di Dio.
Colgo l’occasione di questa lettera mensile anche per fermarvi brevemente sul 1° lotto di restauro dell’Eremo di S. Martino. Una notizia attesa da 35 anni cioè da quando nel 1980 il terremoto fece vibrare quel monte e l’eremo fu chiuso. Un sogno di tante persone che finalmente si realizza e inizia a rinascere dalle sue stesse macerie. Il 7 novembre 2010, al termine della messa celebrata nel grande giardino antistante l’eremo, promisi che avrei fatto di tutto per restituire alla popolazione quella magnifica costruzione eretta nell’839. Tante sono state le iniziative e i rapporti intercorsi con il Comune, Ente proprietario, per realizzare questo progetto, tante le persone che mi chiedevano sempre con più insistenza di non lasciarlo nel degrado e nell’abbandono che lo stavano annientando e, soprattutto, la promessa fatta a tre persone della nostra comunità che, negli ultimi momenti della propria vita, non parlavano tanto della guarigione fisica bensì che si riaprisse l’Eremo mi ha spinto, nonostante i tantissimi problemi e le infinite difficoltà, a non abbattermi e a proseguire dritto verso la meta. Il 1 maggio 2014 l’incontro decisivo con il Sindaco e l’avvio, nel novembre del 2014, dei lavori del 1° lotto. Dal 3 novembre 2014 sino al 30 aprile 2015 sono stati tanti i lavori fatti ma, nonostante tutto, c’è ancora tanto, tantissimo da fare. Questo primo intervento è però l’imput positivo per puntare alla meta finale: il ripristino di tutta la struttura. Molto probabilmente nel mese di dicembre ci sarà un altro contributo da parte della Regione con il quale si procederà al restauro della chiesa. Per ora ho l’onore di invitarvi domenica 17 alle 16.00 per condividere la gioia di questo primo passo e gustare la bellezza del sito quasi rinato.
Vi aspettiamo numerosi, don Francesco – parroco.