3 Aprile 2014
Tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore
INTRODUZIONE
G – «Tutto è compiuto!». La Passione di Cristo è il punto di convergenza di tutta la sua vita, Gesù l’ha chiamata: la sua “ora”, il suo “battesimo”. L’ha scelta liberamente in obbedienza al Padre e per amore degli uomini. Oggi, Venerdì Santo, noi tutti che apparteniamo al popolo sacerdotale della nuova ed eterna Alleanza, con raccoglimento pieno di venerazione, fissiamo gli occhi sulla Croce. Davanti a Gesù che muore in croce per noi non resta che il silenzio. Un silenzio che ci aiuti a riconoscere il nostro peccato, ma anche il dono della salvezza che Dio ha operato in Cristo Gesù. I tre momenti della Liturgia che ci apprestiamo a celebrare (la proclamazione della Passione, l’ostensione della Croce e la distribuzione dell’Eucaristia che stanotte abbiamo adorato) esprimono il massimo della sobrietà, perché i nostri occhi possano contemplare in pienezza l’essenziale dono di amore di Cristo sulla croce per la salvezza di tutti gli uomini di ogni tempo. Don Francesco questa sera compirà un altro gesto molto antico e di profondo significato spirituale. Entrerà e vivrà tutta l’azione liturgica scalzo, senza scarpe per offrire al Signore la sua partecipazione per i tantissimi che in questi giorni si sono accostati alla Confessione affinchè questo non resti solo un semplice episodio ma realmente la volontà alla conversione in previsione della S. Pasqua. Insieme ai ministri, che silenziosamente si porteranno davanti all’altare, oggi messo a nudo, prostriamoci in silenzio e con profonda umiltà, riconoscendoci impotenti davanti al peccato, causa di morte. Lasciamo che il nostro cuore si apra a Colui che ci ha amato fino in fondo, “spezzando” la sua vita per noi! Partecipiamo attivamente, con raccoglimento, spegniamo i cellulari e viviamo i tre momenti di questo giorno santo.
PREGHIERA UNIVERSALE
G – Volgendo lo sguardo al Cristo, inchiodato alla croce, sappiamo che il Padre ha rimesso ogni potere nelle mani del Figlio, perché solo chi ama ha diritto di regnare. Nell’ora in cui il Cristo ha steso le braccia sulla croce, nell’ora in cui il cuore trafitto lascia scorrere la tenerezza di Dio, siamo invitati a presentare al Padre, nella preghiera, le necessità di tutti gli uomini
OSTENSIONE DELLA CROCE
G – Accogliamo, adesso, e adoriamo la Croce alla quale è stato appeso il Salvatore del mondo. Viene “svelata”, presentata ai nostri sguardi perché appaia quello che era e quello che è diventata, perché ci parli di morte e di umiliazione, ma soprattutto di salvezza e di vita. Di fronte a questo strumento di condanna, divenuto per Cristo strumento di redenzione per tutti, non possiamo che adorare Dio, che con i suoi misteri insondabili cambia il dolore da maledizione e condanna in ricchezza salvifica.
RINGRAZIAMENTO
G – Hai percorso ad una ad una, Gesù, le tappe della passione. Sei stato tradito da Giuda e segnalato alle guardie con un bacio. Ti hanno giudicato e condannato anche se eri totalmente innocente. Ti hanno colpito e sbeffeggiato, hanno sfigurato il tuo volto, hanno straziato il tuo corpo con ferocia inaudita. E poi, sul Calvario, ti hanno inchiodato al legno della croce e hanno atteso la tua morte, sicuri di vederti crollare, di udire parole di imprecazione, di rancore, di vendetta. Ma tu, Gesù, hai continuato ad amare fino alla fine, senza perdere la fiducia nel Padre tuo, con la serena fermezza del testimone, con la generosa determinazione del servo che prende su di sé le sofferenze del mondo. Tu vai incontro alla morte come un agnello innocente condotto al macello, ma sai che proprio così si compie un disegno di salvezza che strappa l’umanità al potere del male e della morte. Sì, Gesù, la tua missione ora è veramente compiuta e tu consegni il tuo spirito al Padre, dopo aver realizzato la sua volontà.