Commento alla Solennità di Pasqua – Anno B

«La pietra era stata tolta dal sepolcro». Alleluia!

INTRODUZIONE
G – L’annuncio di Pasqua, “Cristo è risorto!”, oggi attraversa non solo la Liturgia che ci apprestiamo a celebrare, ma il mondo intero. Esso fonda la fede e la Comunità dei cristiani, è motivo di speranza e di felicità. E’ anche esperienza di un passaggio, di una trasformazione liberante: un popolo nuovo di “persone liberate” cammina verso la vita nuova che Dio dona attraverso il risorto Gesù di Nazareth: dove regnava morte e disperazione tornano a fiorire vita e speranza, dove dominava il peccato si impone la superiorità della Grazia. Alla luce di questo giorno, cambiamo la nostra vita e poniamoci alla sequela di Gesù risorto e vivo, presente e operante in mezzo a noi. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili e di non parlare durante il rito bensì partecipare alla preghiera.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – L’annuncio della Pasqua si realizza in noi con l’Eucaristia. Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la nostra vita segnata dalla gioia della Risurrezione.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Lui, Giovanni, quella sera nel cenacolo ha posato il capo sul tuo petto, ha voluto mostrarti quanto ti era vicino nell’ora decisiva in cui tutto trovava compimento. Lui, Giovanni, ti aveva seguito mentre affrontavi il tribunale ebraico e il giudizio di Pilato, il procuratore, mentre venivi condannato e messo nelle mani dei soldati perché ti conducessero al Calvario. Lui, Giovanni, era rimasto accanto a te, ai piedi della croce, assieme a Maria, la madre tua. E proprio lì aveva raccolto il tuo ultimo dono: tua madre che diventava la madre dell’umanità e veniva affidata alle sue cure. Forse per questo, Gesù, è lui, Giovanni, a credere per primo, a intuire la novità sconvolgente che Dio ha preparato per tutti: la tua risurrezione che ti strappa al potere della morte e ti fa entrare nella gloria. È vero, solo se facciamo come Giovanni, solo se ci lasciamo amare da te così come siamo, con la nostra fragilità, solo se ti restiamo accanto e ti contempliamo nella tua passione possiamo poi aprire il cuore alla sorpresa e alla gioia: tu sei risorto e vivo in mezzo a noi!

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