LII GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Tema: “L’esodo, esperienza fondamentale della vocazione”
26 Aprile 2015
Aderendo a Cristo buon pastore gustino la gioia di essere tuoi figli
INTRODUZIONE
G – Celebriamo la Quarta Domenica di Pasqua. Gesù risorto si presenta oggi come il Pastore buono che offre la vita per il gregge, immagine che ben si lega alla Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, che celebriamo in comunione con tutta la Chiesa. Ogni vocazione — non solo quelle di speciale consacrazione — trova nella conformazione a Gesù buon Pastore il suo modo di essere e di agire: in Lui è legata l’esclusività e l’universalità della salvezza, in Lui si rivela pienamente il nostro essere figli di Dio. La Liturgia che ci apprestiamo a celebrare ci confermi nelle nostre particolari vocazioni ed, in particolare, nel Sacerdozio battesimale, che esige da parte nostra l’annuncio e la testimonianza a tutte le genti della Salvezza operata da Cristo nel Mistero pasquale. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, la necessità di non fermarsi all’ingresso della chiesa occupando tutti i posti disponibili e la coerenza di non parlare durante il rito bensì di partecipare alla preghiera.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini portiamo all’altare i nostri cuori e tutte le fatiche pastorali di ogni battezzato, perché trovino nel Risorto, buon Pastore, risposte e significato.
RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Ai tuoi occhi, Signore Gesù, io non sono uno dei tanti: tu mi conosci nel profondo, sai quali sono le mie ferite nascoste, i desideri ed i sogni che mi abitano e non ignori anche le zone oscure della mia anima, del mio cuore. Ecco perché mi chiedi una risposta del tutto personale che ti riconosca per quello che sei: l’unico degno di tutto il mio amore, l’unico in grado di condurmi alla pienezza della vita. Ai tuoi occhi, Signore Gesù, io sono prezioso: per me tu hai versato il tuo sangue, tu hai offerto la tua vita. Per me tu hai affrontato la morte a mani nude e l’hai sconfitta, una volta per tutte. Ecco perché voglio che niente e nessuno mi separi da te, ecco perché ti riconosco come il mio pastore, colui al quale affidare la mia esistenza, colui che mi guida verso la felicità. Tu sei il buon pastore, colui che si prende cura di me e ha compassione della mia fragilità. Tu sei il buon pastore, che viene in cerca di me se mi sono allontanato o perduto. Tu sei il buon pastore e per me la tua voce è inconfondibile.