Commento alla V Domenica di Quaresima – Anno B

22 Marzo 2015

«Se uno mi vuole servire, mi segua,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore»

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Quinta Domenica di Quaresima. Le Domeniche precedenti ci hanno proposto le grandi alleanze bibliche: Noè, Abramo, Mosè, alleanza restaurata dopo l’esilio. Alleanze necessarie per rimediare l’infedeltà del popolo. Il profeta Geremia, oggi, annuncia il giorno di un’alleanza nuova, fondata sull’osservanza della legge, ma soprattutto sul perdono gratuito di Dio. Cristo sarà questa Alleanza nuova. La sua “ora” è venuta ed ha la fecondità del seme che muore. Il segno è innalzato: la croce del Figlio dell’uomo che, elevato da terra, attira a sé tutte le cose. Guardando a Lui, uniamo le nostre prove della vita alla sua Passione redentrice per divenire il seme di una nuova umanità. Ricordiamo l’importanza del silenzio, l’educazione di spegnere i cellulari, il desiderio di partecipare alla liturgia occupando tutti i posti disponibili pregando e non parlando.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini presentiamo all’altare tutte le nostre sofferenze e quelle del mondo intero perché unite a quelle di Gesù, siano seme di salvezza per l’umanità peccatrice.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – La tua ora, Gesù, è il culmine di tutta la tua missione: è il momento in cui trova compimento ogni tua parola ed ogni tuo gesto, è il sigillo inequivocabile del tuo amore, della tua misericordia. Proprio per questo non obbedisce alla logica di questo mondo, anzi, all’apparenza ha tutti i connotati del fallimento e della sconfitta. Eppure la tua vita inchiodata alla croce, deposta nel grembo di un sepolcro, è come un seme che marcisce e muore nel profondo della terra, ma poi conosce una fecondità imprevista. Eppure proprio accettando di essere il servo disposto a soffrire a favore dell’umanità, tu sconfiggi l’antico avversario e apri la strada ad un’epoca nuova. Certo, non è facile fidarsi fino al punto di perdere la propria vita per vederla trasformata in un’esistenza che ha il sapore dell’eternità. Ma proprio se ce la teniamo stretta, se ci preoccupiamo solo di preservarla da pericoli e da fatiche, da rischi e da tensioni, finiamo col perdere tutto. Tu tracci davanti a noi una strada di morte e di risurrezione e per primo la percorri, determinato ad andare fino in fondo, per amore. In questa V Domenica di Quaresima i ragazzi del dopo Comunione e del primo anno di Cresima hanno riflettuto sul vizio in generale e, soprattutto, sulla droga del gratta e vinci. I vizi sono tutti atteggiamenti sbagliati che ci illudono di farci star bene invece ci annichiliscono e schiavizzano. Anche il lotto o i gratti e vinci sono solo fumo che ci fanno perdere il senso delle cose promettendoci guadagni facili. Questo non avviene mai e molte famiglie piangono i guai di questa nuova schiavitù. Abbeverarsi a questa illusione significa trovarsi senza Gesù ed essere destinati al fallimento. La goccia che oggi mettiamo nel pozzo rappresenta il desiderio di vedere Gesù ed essere convertiti dal suo amore per non cadere in queste trappole.

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