Domenica 16 Novembre 2014
“Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni”
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la XXXIII domenica del tempo ordinari ola bellezza e l’importanza dell’impegno generoso al servizio del regno vengono richiamate in questa domenica da una serie di immagini bibliche, che hanno in comune il tema del lavoro e della diligente attività: una donna di valore, madre di famiglia e padrona di casa, attiva e operosa; una famiglia felice che vive del lavoro quotidiano; un uomo sveglio e attento, figlio della luce e del giorno; servi intraprendenti e abili, che sanno far rendere il deposito loro affidato. A noi cristiani il Signore ha consegnato tutto il suo patrimonio: per questo ci chiede un’attiva e fedele collaborazione, completamente diversa da una paurosa e pigra indifferenza. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di occupare tutti i posti disponibili senza fermarsi o accalcarsi all’ingresso e l’importanza di partecipare alla preghiera senza parlare o creare distrazioni varie.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini offriamo al Signore il nostro saper fruttificare i doni per il bene nostro e di ogni creatura.
RINGRAZIAMENTO
G – Si, è proprio per noi, Gesù, che quel giorno tu hai raccontato la parabola dei talenti: per noi che ci illudiamo che la fede sia una sorte di deposito bancario destinato a dare benefici anche senza che facciamo nulla. Siamo noi che riteniamo di poter vivere di rendita grazie al catechismo che abbiamo ricevuto da piccoli, alle messe frequentate da bambini, all’adesione generosa di quando eravamo ragazzi e adolescenti. Siamo noi che ci dimentichiamo quando la fede sia una realtà viva, una pianta da curare ogni giorno se vogliamo che cresca e produca un frutto abbondante. E invece spesso trattiamo come un mobile antico caduto in disuso, dimenticato in soffitta, che basta rispolverare e pulire per far ritornare al suo aspetto migliore. No, non è così che possiamo considerare il rapporto con te. Il tuo Vangelo non lo possiamo sotterrare e ignorare:domanda di essere un punto di riferimento, una parola viva che orienta scelte e decisioni, altrimenti diventa quasi un boomerang che ci destina a perdere tutto.