Commento alla Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense – Anno A

Domenica 9 novembre 2014

“Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio…”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la dedicazione della basilica lateranense. Mentre ogni diocesi celebra il ricordo della propria chiesa cattedrale, l’anniversario della dedicazione della cattedrale di Roma è giorno festivo per la Chiesa universale: l’evento storico a cui si fa riferimento è la costruzione della basilica lateranense ad opera dell’imperatore Costantino al tempo di papa Silvestro I nel 314-335 e la sua dedicazione al Santissimo Salvatore e ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Ma la festa non riguarda il monumento in sé, ma il significato che esso riveste. L’edificio chiesa è il segno della Chiesa-Comunità di persone e la liturgia odierna festeggia il popolo sacerdotale di Dio, corpo di Cristo e tempio della Spirito. Il Cristo risorto infatti è il nuovo e vero tempio della presenza di Dio: da lui sgorga la sorgente di grazia che fa fiorire il deserto e rallegra la città di Dio. La festa odierna quindi ci permette di avere attenzione anche al dono del nostro tempio dove ogni domenica o in ogni altra situazione ci riuniamo per essere popolo di Dio in preghiera nella Casa che Egli ci ha dato. Sempre in questo significativo evento si inserisce un altro motivo di gioia per tutta la nostra Comunità parrocchiale. Questa sera accoglieremo e benediremo la restaurata statua di S. Martino Vescovo di Tours. La madre Chiesa rivolge ai fedeli perché venerino le sacre immagini: essa vuole che i suoi figli, spingendo più a fondo il loro sguardo sul mistero della gloria di Dio, che rifulse sul volto di Cristo e brilla nei suoi Santi, divengano essi stessi «luce nel Signore». Tanto più che le sacre immagini, non di rado capolavori d’arte soffusi di intensa religiosità, sembrano il riflesso di quella bellezza che da Dio proviene e a Dio conduce. Le immagini infatti non soltanto richiamano alla mente dei fedeli Gesù Cristo e i Santi in esse raffigurati, ma li presentano, per così dire, visivamente al loro sguardo: Quanto più frequentemente l’occhio si posa su quelle immagini, tanto più si ravviva e cresce, in chi le contempla, il ricordo e il desiderio di coloro che vi sono raffigurati». Pertanto la venerazione delle sacre immagini si annovera tra le forme più significative e più notevoli del culto dovuto a Cristo Signore, e, sia pure con altre modalità, ai Santi: «non che si ritenga che le immagini abbiano in sé una qualche virtù divina» ma «perché l’onore reso alle immagini è riferito ai prototipi da esse rappresentati». Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di occupare tutti i posti disponibili senza fermarsi o accalcarsi all’ingresso e l’importanza di partecipare alla preghiera senza parlare o creare distrazioni varie.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini offriamo al Signore tutta la nostra vita nella disponibilità essere immagine della sua santità nelle realtà concrete.

RINGRAZIAMENTO
G – Gli uomini ammirano, Gesù, i templi costruiti da mani di uomini, la loro imponenza, il loro splendore, la loro magnificenza. Ma si tratta di edifici destinati, primo o poi, a perire, a sgretolarsi nel corso dei secoli. Sei tu, invece, Gesù, il tempio vivo della gloria di Dio, sei tu l’immagine trasparente della sua bontà e della sua bellezza. Il tuo corpo, devastato dalle battiture, schernito ed insultato, il tuo corpo, percorso dalla sofferenza, inchiodato alla croce, bagnato di sudore e di sangue, è questo tempio vero in cui ci è dato di contemplare l’amore e la misericordia di Dio. Il tuo corpo, colpito della lancia, è santuario che si apre per far scendere sull’umanità un fiume che la rigenera. E anche noi, tua Chiesa, popolo radunato nel tuo nome, abitato dalla tua Parola, diventiamo un tempio santo. Costruito con pietre vive, avendo te come fondamento sicuro, questo edificio, percorso dallo Spirito, diventa un segno luminoso della tua presenza nella storia.

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