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“Il cuore allegro giova come una medicina: ma lo spirito afflitto secca le ossa.”
Carissima Comunità,
anzitutto in questo anno pastorale 2014-2015 vogliamo essere attenti alle sollecitazioni che ci vengono dalla Chiesa universale. Come sapete, sarà un anno dedicato alla vita consacrata e Dio sa quanto sia importante, in questo momento della nostra storia, cercare di capire e di vivere nel modo migliore questo straordinario dono di Dio al mondo. La diminuzione delle vocazioni di speciale consacrazione è chiaramente un segno della fatica che la nostra fede fa ad affermarsi nella società contemporanea. Come Comunità parrocchiale dopo aver vissuto l’anno della fede e della speranza ora ci soffermeremo sulla terza virtù teologale: la Carità. La Carità, infatti, permette di riscoprire, come in uno specchio, la nostra povertà umana dinanzi alla misericordia di Dio … lo stesso di cui giornalmente ci dimentichiamo che è il nostro Creatore, e che a lui si deve tutto quello che abbiamo … più si riconosce la propria pochezza dinanzi all’immensità del nostro Dio e del Creato, più si riscopre la consapevolezza di essere unici tra la moltitudine e quindi capaci di fare cose grandi e uniche! Noi siamo creature e strumenti del Signore … il nostro fine primo è quello di fare la volontà di Dio nel nostro quotidiano … ma cosa vuole Dio da noi? … quando giunge in ognuno di noi il momento di porsi questa domanda, ecco è giunto, nell’intimo, il momento di cercarlo davvero e riscoprire la gioia di farci invadere da parole ispirate dallo Spirito Santo come quelle di San Paolo e seguire la strada della carità e dell’amore, quello vero, la stessa strada che Gesù ha aperto dinanzi a noi con i suoi insegnamenti (proprio quelli chiusi nel Vangelo riposto nella libreria di casa nostra).
Senza Dio, ricorda Benedetto XVI, l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia. Proprio perché la nostra Comunità non vuole vivere il senso dello smarrimento dobbiamo cercare, con tutte le nostre forze, di far circolare l’amore di Dio tra di noi, le nostre relazioni, il nostro operato la nostra conoscenza della fede. Se la speranza e la fede ci fanno sperimentare ciò che è Dio la carità ci fa vivere già da ora ciò che sarà per l’eternità. Una Chiesa, una Comunità, ricorda papa Francesco, senza la carità non può esistere. L’uomo senza amore non può esistere. Lasciamoci guidare da queste due bellissime figure che lo Spirito ha dato alla Chiesa e concretizziamo, all’inizio di questa nuova avventura, ciò che tante volte diciamo a parole e poi non viviamo. Con il cuore allegro e le ossa rinvigorite affidiamoci a Dio e al suo invito a lavorare tutti nella sua vigna. Buon anno pastorale a tutti e mi raccomando: non promesse da marinaio ma fatti concreti. Con affetto e paternità,
don Francesco – parroco.