“L’amore infinito di Dio per ciascuno di noi si manifesta in modo pieno in Gesù
Cristo. In Lui si trova la gioia che cerchiamo.”
Carissimi nel Signore Risorto,
anche questo mese vi scrivo per essere, mediante questo strumento di condivisione mensile, pellegrino con voi nella quotidianità. Maggio è un mese così caro alla tradizione popolare perché legato alla Madre di Dio, ma altrettanto importante, poiché celebriamo i cinquanta giorni di Pasqua. Nel mese di Maggio, di solito, si conclude il grande tempo di Pasqua: un periodo in cui facciamo memoria delle visite del Risorto, a porte chiuse, nelle case dei suoi discepoli impauriti. Le porte chiuse dei discepoli assomigliano un po’ a quelle del nostro cuore o delle nostre case: non è facile aprire la porta di casa a chi non conosciamo, a chi ci ha fatto del male o a chi pensiamo possa approfittare di noi! Così come non è facile aprire il cuore dopo un’esperienza negativa, un dolore inaspettato, una delusione nell’amore. Ma Gesù non ha paura delle porte chiuse! Non si scoraggia, non si tira indietro! Con questa lettera mi piacerebbe portare nelle vostre case questo primo messaggio: Gesù non è lontano dalle nostre fatiche, delusioni o sofferenze. Egli entra, con lo Spirito, per rendere forti i nostri passi, riscaldare il nostro cuore, raddrizzare le nostre strade! Lo Spirito santo è la presenza di Dio nella nostra vita. Egli entra nel nostro cuore riempiendolo di entusiasmo: questo termine viene dal greco (en – thous/theòs) e vuol dire “avere dentro Dio”. L’entusiasmo della fede nasce dalla consapevolezza di avere Dio dentro di noi, di non essere soli in nessun momento della nostra vita. Mi piace particolarmente pensare ai cristiani come a persone di cui possiamo dire: “hanno entusiasmo nelle cose che fanno, pensano e dicono”: entusiasmo nel lavoro, nella casa, nella città, nella comunità cristiana… Se l’entusiasmo è l’atteggiamento di chi lascia entrare Dio nella propria vita, allora non ci è difficile riconoscere l’entusiasmo di Maria, la madre di Dio. Maria ci insegna come vivere una vita piena di entusiasmo: Ella accoglie con gioia l’invito dell’angelo; va incontro a sua cugina Elisabetta correndo e cantando; gioisce a Betlemme nel vedere il suo Signore; segue Gesù per tutta la vita come discepola; accoglie nel suo grembo, svuotato dalla morte di Cristo, la chiesa nascente nell’apostolo Giovanni; si lascia riempire dallo Spirito nel giorno di Pentecoste. Invocando Maria come “Madre di Dio” e “Madre nostra”, noi riconosciamo in lei una maternità che si traduce in aiuto, protezione, rifugio, gioia, attesa. Viviamo allora la luce che abbiamo percepito partecipando al triduo santo e rafforziamo questa esperienza, in alcuni casi singola ed isolata dal cammino di fede, con la preghiera del Rosario così come ci incoraggiava Giovanni Paolo II santo innamorato di Dio e della Madonna. Auguro a me e a voi di avere sempre entusiasmo, di non lasciare nessun “terreno” incolto ad uso del demonio ma di essere come Maria “giardino fiorito” dove Dio può passeggiare e cogliere le bellezze che ognuno di noi produce.
Un fraterno abbraccio, don Francesco – parroco.