QUINTA DOMENICA DI PASQUA – A
18 Maggio 2014
«Verrò di nuovo e vi prenderò con me»
INTRODUZIONE
G – Celebriamo la Quinta Domenica di Pasqua. Il Risorto invia i suoi discepoli come continuatori della sua opera. La condizione per adempiere a questo incarico è “compiere le sue opere”, cioè, continuare nel suo stile a mostrare il volto del Padre che Gesù ha rivelato, nonostante la presenza di forze e di spinte in senso contrario. La vita delle Comunità cristiane non è senza tensioni e difficoltà, ma proprio queste devono portare a cercare equilibri e soluzioni che si ispirino a Gesù: le Comunità cristiane sono chiamate a far propria la logica di servizio e non di potere e a valorizzare tutti e tutte le energie, come pietre vive dello stesso edificio. Invochiamo lo Spirito Santo perché questo incontro con il Signore risorto possa far sgorgare la gioia di continuare la sua opera di salvezza. (Consegniamo anche la pergamena dei Dieci Comandamenti ai ragazzi del primo anno in cammino verso la cresima. Il mondo usa tante legge per governare la società e non riesce a garantire la vera vivibilità e fratellanza. Dio, invece, ci consegna dieci esortazioni che, se veramente osservate garantiscono la vera vita e la felicità eterna. A voi ragazzi oggi è affidata questa legge dell’amore perché la sappiate coniugare e condividere nella vostra quotidianità). Partecipiamo tutti con estrema felicità all’atto celebrativo ricordando sempre di spegnere i cellulari, di non parlare né prima, né durante, né alla fine ma di pregare intensamente e rendere vero questa unione con Dio e i fratelli.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini presentiamo all’altare la povertà del nostro sacerdozio battesimale, perché possa trovare nuovo vigore nel Cristo risorto, via, verità e vita, e ciascuno riscopra di essere in Lui “pietra viva”.
RINGRAZIAMENTO
G – Signore Gesù, tu hai detto che sei la via, la verità, la vita. Via che porta al Padre. Molto spesso altre vie si aprono davanti a noi le quali non sempre portano al Padre; cerchiamo la via del prestigio, del benessere, del piacere. Aiutaci a percorrere la via stretta della salvezza e abbandonare quella larga della perdizione. Verità che parla del Padre. Molto spesso diciamo menzogne e la verità si allontana da noi. Tu sei la verità perché ci parli del Padre. Non possiamo conoscere il Padre se non per mezzo tuo che sei verità rivelata. Chi si affida a te è già nella verità. Vita che comunica la vita del Padre. Molto spesso attimi fragili, sorsi di piacere e la rincorsa al tempo che fugge, sembrano per molti essere la vita. Non possiamo amare il Padre se non ci nutriamo di te che sei la vita. Ti preghiamo, o Signore, illumina tutta la nostra esistenza (soprattutto questi ragazzi che, dopo il sacramento del Battesimo, della Penitenza e dell’Eucarestia si preparano a quello della Confermazione cercando di meditare ogni giorno i tuoi Comandamenti. Amen!)