SECONDA DOMENICA DI PASQUA – A
OTTAVA DI PASQUA
– DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA –
27 Aprile 2014
«Mio Signore e mio Dio»
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Seconda Domenica di Pasqua. «Otto giorni dopo .. venne Gesù»: è il giorno in cui il Risorto si rende presente. L’esperienza della Pasqua si sviluppa nella comunità dei primi credenti in Gesù, ora riconosciuto come il Cristo. Nel nome di Gesù la fede diventa fonte di vita. Il Vangelo di oggi introduce il racconto dell’apparizione del Signore ai discepoli, dopo la sua risurrezione. Prima Tommaso è assente, poi diviene il protagonista dell’esperienza del Risorto. Da questa Liturgia impariamo a vivere il mistero della Domenica ed a tradurlo nella vita comunitaria ecclesiale e familiare, perché il Signore risorto sia al centro della nostra quotidianità. In questa domenica dedicata alla Divina Misericordia il Santo Padre Francesco dichiarerà santi i papi Giovanni XXII e Giovanni Paolo II. Due esempi di fede adulta e coraggiosa che da oggi e per sempre parleranno ancora con più forza a ciascuno di noi. La santità non è perfezione di vita ma totale fiducia a Dio. Impegniamoci a essere parte attiva di questa storia di salvezza e non semplici uditori. Ricordiamo come sempre di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera senza parlare durante il rito.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – I doni che presentiamo all’altare siano il segno dei nostri cuori santificati dalla grazia del Risorto.
RINGRAZIAMENTO
G – Cado anch’io in ginocchio davanti a te, Signore, come Tommaso, senza chiederti alcuna spiegazione, senza desiderare di toccarti. Credo alla tua parola e ti adoro perché ti riconosco come il mio Signore e il mio Dio. Ti adoro perché sei Colui che ha costruito tutto, che veglia su tutto e lo salva, che è vigile e attento padrone della messe. Ti adoro perché sei il mio rifugio e la mia forza, il sostegno alla mia miseria, Colui che fa nuove tutte le cose, il vincitore della morte e l’amante della vita. Ti adoro perché sei l’unico che offre la sua mano per afferrarmi e tirarmi fuori dalla palude del mio peccato, poiché sei infinita bontà misericordiosa. Ti adoro, mio Signore, perché sei l’eterno Dio che ha piantato la sua tenda in me. Grazie o Signore anche per il dono di questi nuovi due santi. Un giorno risposero alla tua chiamata al servizio e divenendo sacerdoti hanno speso tutte le proprie energie per condividere il grande dono del tuo amore. Da oggi potremo guardare a loro ancora con più fiducia e la santità che emanavano già in vita ora continua nella nostra esperienza di fede e di vita semplice. Donaci sempre la capacità di crescere nel bene e di uscire prontamente dai momenti di peccato. Noi non abbiamo paura e di cuore apriamo, anzi spalanchiamo le porte a Cristo e tornando alle nostre case porteremo la carezza del tuo amore ai piccoli che incontreremo in tal modo che tutto il creato, il sole, la luna e le stelle contemplino la bellezza del nostro essere non più una voce sola ma Comunità unita. Ti adoro e ti abbraccio, mio Signore e mio Dio! Alleluia!